Lettera dalle missioni di Padre Luigi Moser
Carissimi tutti,
anche quest’anno, in ritardo, ma è arrivato! Chi? Il Risorto?
No! Il caldo torrido! Anche oggi erano 48 gradi; fuoco, e fino a luglio!
Ah dire il vero, con la morte di Silvino, m’ero un po' raffreddato, ma con questo caldo come si fa? E così... Il leone ruggì ancora!
Ma, checché se ne dica, anche i segni del risorto ci sono, e quanti ne avrei da raccontarvi!
- La radio sta diventando un gioiello e - c’era d’aspettarselo - fa gola. Da 4 mesi, grazie ai pannelli solari, vive di luce propria. Sto installando un ponte mobile ed uno fisso per la messa in diretta tutti i giorni da una parrocchia ed altre manifestazioni da tutta la diocesi.
- Il vescovo ha messo su una commissione dei media. Bene, l’avevo anche suggerita, ma son tutti preoccupati a farmi la lezione e magari anche lo sgambetto; sarà dura.
- Con un gruppo di mamme, via la radio molto seguita, attaccheremo tutte le miserie di cui sono vittime le donne. Spero che non mi tirino il bidone perché dovranno testimoniare e denunciare in modo che “risorga” anche per loro. Per esempio: perché una figlia è accolta con meno entusiasmo di un figlio, le mutilazioni genitali (più del 50% delle ragazze ne sono vittime), le infibulazioni, le fistole genitali, i matrimoni forzati di bambine e ragazze anche a 10, 12, 14 anni, la scarsa scolarità delle ragazze, la donna vista come sesso e oggetto, una valanga di aborti, molte violenze casalinghe, la vedovanza femminile nella miseria più nera.
- Le messe a Kundul (in 4 anni la gente è più che raddoppiata), specialmente in questo periodo di quaresima, sono molto seguite; le vivo anch'io con gusto. Cominciò l'atto penitenziale con un abbondante aspersione a tutti e la predica è sempre dialogata giù in mezzo a loro e chi risponde bene ha un rosario missionario; alla fine i giovani mimano il vangelo con una creatività esilarante. A Pasqua 62 battesimi di giovani e adulti. Crescono gli altri, ma i cattolici, sembra, molto di più. Una chiesa piramidale, polacca, tanto culto, poca inculturazione e profetismo, ma sempre chiesa.
- Lì a Kundul, sto aiutando qualche famiglia meritevole con dei piccoli progetti di sviluppo che promettono bene. Purtroppo manca lo spirito cooperativistico: molto individualismo e sfiducia nell’altro. E’ mancato un don Guetti che un secolo e mezzo fa aveva instillato il senso cooperati- vistico in tutto il trentino. Avevo 10 anni quando 10 papà di Palu' si riunivano, anche a casa e di nascosto seguivo, e avevano poi comperato il primo trattore Ferguson in cooperativa. Un'esperienza che m'ha stimolato tanto per molti progetti simili qui in Africa.
- La gente? Nonostante il grande caldo, sono piuttosto freddi e distaccati. Bisogna amarli ed allora tutto cambia. Si! Sono avvezzi al grilletto. Però, tutto sommato, è anche un miracolo vedere che mussulmani (la maggioranza), protestanti, cattolici ed animisti convivono senza scannarsi più di tanto.
- In comunità? Cenacolo di apostoli, ci voleva il Comboni, ma in realtà quanto è difficile vivere assieme! Già Caino e Abele avevano dato il la all’umanità. Un sacerdote molto stimato ci diceva: noi sacerdoti e religiosi, di per se, non abbiamo la donna, ma sappiamo coltivare molto bene la nostra puttana comune. Cosa dice padre? Si, l’invidia! Anche il nostro buon Francesco, in mezzo a tanti cappuccetti rossi, ne sa qualcosa! A volte bisogna essere superiori ai superiori. Se no? Giù per la piena!
Che risorga! Ma sarà sempre un atto di fede! Vostro P. Luigi Moser